E venne un mito chiamato GESU'
Piergiorgio Odifreddi
Nessun adulto sano di mente crede alle favole su Gesù bambino, ma non sono soltanto i bambini a credere alle storie su Gesù adulto. C'è veramente differenza fra i due personaggi, oppure sono entrambe figure mitologiche? Per poter rispondere a questa (come a qualunque) domanda, si devono distinguere i significati delle parole: nel caso specifico, per poter tirare le fila del discorso sulla religione occidentale bisogna dipanare la matassa che va sotto il nome "Gesù''.
Sul "Gesù storico" c'è poco da dire, letteralmente, perchè di lui non ci sono praticamente tracce nella storia ufficiale dell'epoca: in tutto una ventina di righe nelle opere di Plinio, Tacito, Svetonio e Giuseppe Flavio, tra l'altro di incerta interpretazione (il "Chrestus'' di Svetonio) o dubbia autenticità (la lettera a Traiano di Plinio). Se dunque veramente Gesù è esistito, dev'essere stato irrilevante per i suoi contemporanei, al di fuori di una ristretta cerchia di parenti, amici e seguaci.
Naturalmente sarebbe ingenuo ritenere testi storici i Vangeli, come d'altronde è evidente per i libri sacri delle "altre" religioni. Ad esempio, nessun cristiano avrebbe difficoltà ad ammettere che il "Ramayana" è un'epopea letter...